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5 febbraio 2025 incontro con gli studenti dell’ITC Sommellier-Torino

Studenti delle classi quarta: A, B, C, E, P.

Presenti:Francesca Bommarito, Renato Bonetti della fondazione Giuseppe contro le mafie, ATS.

Maggiore. Maggiore Cesare Calascibetta, Ct della Comp. CC  San Carlo di Torino, il  Ten. Jacopo Della Cioppa e il V.B Poerio.

La prof.ssa Elisa Cotroneo, referente che ci accoglie all’entrata, in aula anche i professori: De Francesco, Hotca, Ferraro e Tortelli.

L’ Avvocatessa Alessandra Sandroni, rappresentante dell’associazione Libera Piemonte.

 È il quarto anno consecutivo che Istituto Sommelleir accoglie il nostro progetto sulla importanza della “Memoria per costruire il futuro”, grazie soprattutto alla professoressa Elisa Cotroneo.

Sono numerosi gli studenti che partecipano…attenti e silenziosi.

L’incontro ha inizio con la presentazione di un video, da parte del Maggiore Calascibetta, dove vengono riassunti i diversi ambiti di intervento dell’Arma dei Carabinieri: territoriale…i supporti operativi ( Cacciatori “Calabria” ; “ Sicilia” ; “ Puglia” tutti eliosupportati. Le Compagnie di Intervento Operativo…Centro e nuclei cinofili, nuclei subacquei sciistici; Addestrativa, Unità  mobile e speciale, Unità per la tutela forestale.

I ragazzi seguono con interesse.

Il Maggiore li sollecita a riflettere sulle numerose possibilità che potrebbero avere, se volessero fare richiesta di ammissione all’Arma dei Carabinieri ed entrarne a far parte, dopo attenta selezione. Alcuni chiedono come fare… il Maggiore li invita ad incontri, in caserma, per conoscere i dettagli.

 Inoltre, il Maggiore parla del ruolo che i carabinieri  svolgono nel territorio , non per attività repressive…l’Arma, sottolinea, è al servizio della comunità!

Numerosi sono i ragazzi che intervengono facendo domande pratiche:

 A quali sanzioni incorrono se guidano senza casco  un motorino

 E se guidano senza patente  o con la patente scaduta

Se vengono fermati in stato di ebbrezza o di assunzione di droga

La diffidenza iniziale sembra essersi dileguata

La richiesta, alla prof.ssa del motivo della presenza degli “ Sbirri”, bypassata!

Puntuali sono le risposte del Maggiore e del Tenente… il dibattito è piuttosto vivace e anche quando il maggiore va via i ragazzi continuano a chiedere delucidazione al tenente Della Cioppa.

 Si procede con il mio intervento che, quasi provocatoriamente, inizio: ora devo parlare di uno sbirro…. che, come tutti gli sbirri sono al servizio della comunità e quindi di tutti i cittadini. Ma questo sbirro è stato ucciso perché si è opposto alla mafia che, ieri come oggi, cerca di contrapporsi alla democrazia e alla libertà di ciascuno di noi. Gli studenti sono sorpresi e iniziano a seguire il mio racconto.

Cerco   di descrivere chi fosse l’appuntato Giuseppe Bommarito, il ruolo che svolgeva nella compagnia di Monreale… famosa non soltanto per il Duomo, patrimonio dell’UNESCO ma perché proprio in quel luogo sono stati uccisi oltre  a Giuseppe, e un Carabiniere P.Morici due Capitani  della stessa Compagnia… E. Basile e Mario D’Aleo  in soli tre anni.

Racconto la strage di via Scobar, il tentativo di depistaggio  sulla eliminazione di Giuseppe, “morto per caso… nel senso che non doveva trovarsi su quella macchina quella sera, però curiosamente soltanto lui viene ucciso con la lupara.

Il maggiore Calascibetta spiega che la lupara è un fucile a cui sono state tagliate le le canne per avere più potenza e che  i mafiosi quest’arma la usano per quelli che loro ritengono essere infami.

 Giuseppe non soltanto non aveva obbedito all’ordine di tacere, da parte di un amministratore locale, colluso con la mafia,  ma  aveva fatto addirittura una relazione di servizio… rinvenuta tra i giornali, di allora,  alla fine del 2015.. che leggo.

Cosi finalmente, si spiega non soltanto l’uso della lupara …ma, in altri documenti, leggo che, in realtà, nel mirino della mafia era proprio la memoria storica di Monreale, cioè l’appuntato Giuseppe Bommarito, autista tra due coraggiosi Capitani, investigatore…una persona che non aveva paura; accenno anche il ruolo di delatore  del maresciallo della Compagnia di Monreale e il silenzio di alcuni Carabinieri, per paura della mafia.

Viene proiettato l’inizio   dello spettacolo teatrale, “Albicocche e sangue” tratto dal libro che ho scritto che ha questo titolo e che racchiude tutta la storia…  pagine di dolore, ricerca spasmodica della verità, interviste, delusioni.

Seguono alcune immagini  che testimoniano l’onorificenza che  è stata tributata a Giuseppe il 6 luglio del 2023 presso la caserma Cernaia, luogo in cui, con l’apposizione degli Alamari, era entrato a far parte dell’Arma dei Carabinieri, giurando fedeltà alla Repubblica e alla bandiera …il 28 febbraio del 1965…in sottofondo si ascolta chiara la voce di Giuseppe che canta una canzone di Modugno.

Desidero concludere, riportando Giuseppe da Vivo…l’immagine per obliare l’atroce immagine del TG della notte, che lo mostra in primo piano, tra sangue copioso, in cui galleggiano delle albicocche.

Abbiamo lenito il cocente dolore, abbiamo trasformata la rabbia in impegno e da anni, insieme al figlio maggiore di Giuseppe, in presenza / online, sempre a fianco di alti rappresentanti dell’Arma, raccontiamo ai giovani questa storia, il contesto in cui si sono svolti questi fatti, con l’obbiettivo di  tenere viva  la  sua Memoria come Uomo e come Servitore dello Stato, senza dimenticare innumerevoli“ Vittime innocenti” delle mafie.

Chiarisco perché ho parlato dei carabinieri, come “sbirri” come comunemente vengono appellati… poco simpatici ai giovani…è vero che l’Arma  dei Carabinieri può avere nel proprio interno delle mele marce, ma la maggioranza di loro svolge con grande sacrificio il proprio compito, giorno dopo giorno… non per soldi, ma per rispettare il giuramento di fedeltà allo Stato…”Nei Secoli Fedeli”

Durante l’incontro si parla anche di quanto è successo a Torino l’anno scorso quando dei ragazzi, per vincere un po’ la noia, avevano buttato una bicicletta da un ponte che aveva colpito un giovane universitario, che si trovava lì  e che, come conseguenza, è rimasto paralizzato…a vita… sulla sedia rotelle. Il giorno prima c’erano state delle sentenze a questo proposito ed era stata assegnata una pena pesante anche alla ragazza che era presente  e per non tradire gli amici, aveva tenuto questo segreto. La Mafia uccide…il silenzio pure!

Il Ten. Della Cioppa, invita i ragazzi a riflettere su questo episodio… al posto di quel giovane poteva esserci uno di loro.

Si sottolinea l’importanza a muoversi con correttezza, rispettando le regole, impiegare il tempo libero in modo costruttivo.

L’avvocato Alessandra Sandrone, nel suo intervento sottolinea che le organizzazioni criminali, le mafie non hanno colpito soltanto in  la Sicilia, durante quegli anni… e racconta che proprio lo stesso mese di giugno 1983, il giorno  26,  nella civilissima Torino veniva ucciso un giudice, Bruno Caccia…si scoprirà tanto tempo dopo che era stata l’ a‘ndrangheta che colpiva, con veemenza e indisturbata, nel Nord Italia, mentre Cosa Nostra mieteva vittime tra le Forze dell’Ordine, avvocati, giornalisti ecc, nel Sud Italia.

Racconta in quale circostanza ed il motivo per cui  nasce  l’Associazione LIBERA,  il ruolo di Don Luigi Ciotti e la ricorrenza, annuale,  del 21 Marzo  “Primavera di Libera” che vede insieme ai familiari delle vittime di mafia, Associazioni, tante studenti e la società civile…la lettura dei nomi e cognomi delle vittime di mafia, uomini donne, bambini,  oltre mille, persone perché fanno il loro dovere, ma anche persone che casualmente si trovavano a svolgere la loro vita quotidiana colpiti dalla mafia per sbaglio.

Comunica che il 21 marzo 2025 si svolgerà a Trapani

Sollecita i ragazzi a non dimenticare  la storia dell’appuntato Giuseppe Bommarito e di rivolgere a lui un minuto di silenzio, il 21 marzo.

Arriva a conclusione questo appassionato, attento e vivace incontro  con gli studenti la cui partecipazione quasi religiosa ci dà l’energia per proseguire il cammino intrapreso.

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