Testimonianza del Collega Palazzolo Fabrizio
Marzo 15th, 2010
Sono di Balestrate mi chiamo Palazzolo Fabrizio, di ricordi non ne ho, anche per avevo appena 5 mesi di vita quando la tua si e spenta, ma oggi indosso la tua stessa divisa, con onore ogni qualvolta che vengo in paese e vado nella casa che dio ti ha dato passo sempre a trovarti infatti quest’anno mi sono accorto che ti hanno spostato, ma ti ho trovato lo stesso sono fiero di essere dello stesso paese tuo, ti porto ogni giorno come nella tasca interna della mia giacca della divisa che ho da sei anni in una foto che ho ritagliato dalla rivista il carabiniere che ti ricorda ogni anno, da quando la porto mi sento piu sicuro e orgoglioso di essere un tuo collega.
Ricordo del collega Piero Spezzano
Giugno 20th, 2008
Dai ragazzi ricordiamo questo grande uomo. Chiedo a tutti i Balestratesi di esporre (ad ogni anniversario della sua morte) il nostro tricolore, commemorando cosi’ questo uomo che ha prestato fedeltà alla Patria.
Io mi chiamo Piero, ho prestato servizio alla Stazione CC di Balestrate dal 1990 al 1994. L’Appuntato Bommarito non ho avuto l’onore di conoscerlo, ma ho avuto la fortuna di conoscere la sua nobile famiglia, in modo particolare il
figlio Salvatore un ragazzo semplice, leale ma sopratutto onesto, sono sicuro che il papa’ gli abbia donato queste qualita’, qualita’ queste, che chi ha indossato un’uniforme ….crede ancor di piu’ in certi valori.
Mi rivolgo anche a tutta la giunta comunale affinche’ qualcuno accoglie questa mia richiesta, dando sopratutto un forte segnale ai signori del male, facendo vedere che ci siamo ….e in tanti.
Febbraio 11th, 2008
Ciao papà oggi mentre giocavo con i miei due figli mi è tornato in mente un aneddoto un dolce ricordo della mia famiglia, ricordo noi seduti in un grande tappeto i tuoi occhi e i miei si sono incontrati ed io mi sono sentito sicuro, rassicurato,come solo lo sguardo orgoglioso di un padre riesce a trasmettere.
Penso che così si siano sentiti i miei figli mentre li guardavo, è grande la gioia di averli, di vederli crescere come tu hai fatto con noi, sai papà nell’essere padre io riscopro ogni giorno quel poco che sono stato figlio, dico poco perchè avevo solo pochi anni quando ci hai lasciato e Dio solo sa quanto darei adesso per averti qui con noi ancora seduti in quel grande tappeto guarderei i tuoi occhi ancora una volta posati su di me e poi sui miei figli ancora orgogliosi e amorevoli come una volta.
Adesso papà che questo ricordo mi è tornato in mente dopo che la sofferenza lo aveva cancellato come chiuso in uno scrigno. Adesso papà lo terrò caro nella mia mente, prezioso come sei tu per me.
Novembre 13th, 2007
Di te, caro zio Pino, sono tantissimi i ricordi sia della mia infanzia che da adulta. Ricordo che avevo tanta paura del mare e tu mi hai insegnato a nuotare, trasformando la paura in piacere. Durante una bufera di vento e grandine (piuttosto rara) TU hai protetto me e mio fratello Benedetto, tenendoci stretti e raccontandoci storielle che, facendoci ridere, ci hanno distolto dalla paura che stavamo vivendo. Da sposata sono andata ad abitare, a Palermo, vicino alla via Scobar e TU quando potevi, dopo aver accompagnato il Capitano D’Aleo, venivi a trovarci.
Eri lo Zio più speciale, a te potevo confidare i miei problemi, ricevendo sempre buoni consigli, fondamentali ed utili sempre nella mia vita: sei stato come un Padre per me.
Quella sera del 13 Giugno 1983, purtroppo non eravamo a Palermo e la terribile notizia l’ho appresa alla TV: non riuscivo a parlare, nè ad urlare, ricordo un senso di soffocamento ed un dolore grandissimo. Quanti altri ricordi affollano la mia mente e riempiono di lacrime i miei occhi. Ti rivedo nella tua Divisa da Carabiniere, ripenso al grande sacrificio come rappresentante dell’Arma della quale andavi fiero. Sarai sempre nei miei pensieri e spero che TU, che sei stato un EROE in questa terra, sia un Angelo in cielo.
Un caro abbraccio dalla tua prima nipote Lia.
Luglio 23rd, 2007
Occhi che ridono,
un guizzo vivace che li illumina e un sorriso aperto, leale, contaggioso. Questa è l’immagine che emerge dai miei ricordi di bambina, caro zio, come il tuo arrivo, sempre così atteso, per il pranzo tutti insieme sotto i gelsi, e quella divisa portata con naturalezza, quasi una seconda pelle, tanto faceva parte di te.
Allora non capivo il significato nè il peso di quella divisa, sapevo solo di volere un bene immenso all’uomo che la indossava, per l’allegria che portava con sè, per la sua voglia di scherzare… per la pazienza con noi piccoli.
Un ricordo tra tanti… il tuo arrivo in un pomeriggio assolato, con un bel taglio di capelli, appena fatto, il sorriso indulgente e divertito con cui hai lasciato che io e Valeria, armate di pettine e spazzola giocassimo alle parrucchiere per rifarti l’acconciatura.
Noi bambini seguivamo con attenzione ogni tuo gesto, facendo a gara per starti accanto: eri lo zio dei canarini e dei coniglieti che ci permetteva di prenderci cura dei suoi animaletti, guidavi il trattore…con che ansia ti attendavamo a fine giornata…quasi mai ci negavi infatti l’avventura di un giro in spiaggia, ci hai insegnato a costruire le capanne di canna nostri rifugi segreti, per non parlare delle battaglie d’acqua a fine pranzo….
La tua morte ha segnato la fine della nostra infanzia, portando via con sè la tua gioia di vivere, la tua spensieratezza che era anche la nostra.
Sono passati tanti, troppi anni e mi manchi come allora.
Tua nipote Marianna.
Giugno 26th, 2007
“ Perché non anticipate la vostra partenza, mi hai chiesto più volte con insistenza..così verrò a prendervi io all’aeroporto..la settimana prossima non mi sarà possibile perché sarò impegnato per le votazioni”
Ho cercato di farti capire che non era possibile perché il 13 giugno avevo gli esami di specialità e, visto che avrei dovuto partorire a settembre,non potevo rimandare. Era la prima volta che sembrava non mi ascoltassi, insistevi.
Alla fine mi hai detto che avevi un grande desiderio di vedere la Mamma, aggiungendo come scherzando che Lei non era mia proprietà privata..
L’esame non ho potuto darlo, la notte avevo avuto incubi, mi ero svegliata in preda ad una angoscia di morte; interrogata, mi sono alzata e sono andata via, avvertivo una forza strana che mi faceva desiderare essere in Sicilia..Siamo arrivati il 14..dopo aver visto la sera il Tuo corpo straziato dalla furia disumana di esseri immondi..
SCUSAMI PER AVERTI PORTATO LA MAMMA QUANDO TU NON HAI PIU’ POTUTO ABBRACCIARLA.
SEI STATO NEL SUO CUORE FINO A QUANDO TU E PAPA’ NON SIETE VENUTI A PRENDERLA ..
Sarai sempre il mio fratello maggiore, il mio MAESTRO! Francesca.
Giugno 21st, 2007
Ciao zio,
sono 24 anni che non ci vediamo, ma è come se ci fossimo lasciati ieri. Ti ricordi avvenne a Borgaretto, dalla zia Benedetta… tornavi con la zia Mimma, Enzo e Salvatore dalla Germania e mi ricordo avevi un dolcevita bianco… ci siamo salutati dandoci appuntamento qualche mese dopo in Sicilia… come tutti gli altri anni. E poi ….. non sei piu’ venuto a prenderci alla stazione di Palermo, non abbiamo piu’ potuto mangiare tutti insieme sotto l’albero di gelsi, non siamo piu’ andati con te sul trattore, non ti ho piu’ visto vicino al garage a lamentarti con papà e zio Vito perché l’Evinrude non si accendeva…. Non mi hai piu’ chiamato Totò…
Quante cose la Mafia ci ha tolto… quante altre non sono piu’ avvenute da quel giorno…
E’ vero… molto è cambiato, ma il ricordo continua a vivere in me….ancora grazie per quei momenti indimenticabili.
Tuo nipote, Salvatore Bommarito