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11 Marzo 2025 ore 11.00 /13 – Incontro con gli studenti Liceo Artistico M. D’Aleo, Monreale
Due classi prime + due classi seconde.

Francesca e Salvatore Bommarito
Cap. Niko Giaquinto Ct. Comp. Monreale e M.llo Rocca Ct. Staz CC Monreale
Presenti il Vicepreside che ci porta il saluto e le scuse della Preside, impegnata in un altro
Plesso e numerosi altri Professori.

VICEPRESIDE
Ci accoglie sorridente; saluta i presenti che presenta e ci informa che, mentre negli anni
precedenti, le classi erano scelte a caso nel triennio, quest’anno hanno pensato di coinvolgere
due prime e due seconde, ritenendo che la sensibilizzazione fosse sicuramente necessaria
cominciarla nelle fasce di età più basse.
Esprime, rivolto a Salvatore, il piacere della sua presenza, la cui testimonianza è veramente
fondamentale, quella da figlio, ragazzino che ha vissuto il dramma del 13 giugno 1983.

SALVATORE
Inizia raccontando quanto da lui vissuto quando il padre era in vita, la sua spensieratezza,
insieme a Vincenzo suo fratello più piccolo …il giorno della prima Comunione che il padre aveva
voluto facessero lo stesso giorno…sapeva che la sua fine era prossima e desiderava darsi e dare
ai figli questa ultimo momento di gioia.
Ia scuola frequentata a Monreale fino in 4 elementare, i suoi compagni che aveva cancellato dalla
mente.
Il giorno precedente all’attentato, trascorso con il padre, suo fratello e lo zio Vito in campagna a
Balestrate e la sera dell’attentato, la sua attesa del rientro del padre per cenare insieme e la
terribile notizia che non l’avrebbe più rivisto. Lui aveva soltanto 9 anni!
Un professore interviene e riferisce che anche lui aveva 10 ani quando ha saputo della strage.

FRANCESCA
Saluto i presenti e la Dirigente, assente, per altri impegni, in altra struttura; ringrazio per averci
accolti per il terzo anno consecutivo…Porto loro i saluti di Barbara Basile, figlia del capitano
Emanuele Basile ucciso a Morreale il la notte fra il 3 /4 maggio del 1980, Ct.Comp. di Monreale,
ucciso dalla mafia, in via P.Novelli a pochi passi dalla caserma dove abitava; la piccola Barbara
stava sonnecchiando, serena, sulla spalla del suo papà.
Sia lei, diventata donna e madre di due bambini, che sua madre Silvana, non vorranno mai più
ritornare a Monreale.Troppo i ricordi dolorosi legati alla uccisione del loro congiunto e al soggiorno
a Monreale, l’ottimo lavoro di contrasto alla mafia da parte del cap. Basile, la disperazione e la
solitudine della moglie dopo l’agguato.
Dopo aver raccontato minuziosamente quanto avvenuto, ricordo agli studenti che Monreale
famosa per il Duomo, patrimonio dell’UNESCO, è anche come territorio in cui sono scritte pagine
di storia terribili : due capitani della stessa Compagnia dei carabinieri uccisi in tre anni … mai
successo da nessuna parte d’Italia.
Infatti il 13 giugno del 1983, a Palermo in via Scobar, vengono uccisi l’app. Giuseppe Bommarito,
il capitano Mario D’Aleo, che aveva preso il posto di Basile il carabiniere Pietro Morici, tutti della
Comp. CC di Monreale.
Giuseppe sapeva che doveva morire, ma non si è tirato indietro…altri suoi colleghi sapevano e
forse avrebbero potuto evitare questi tre assassini, se non fossero stati zitti, temendo la
ritorsione della mafia e li hanno lasciati soli…da soli si muore.
anch’io come loro sono nata in questa terra, ma non ho paura di niente, neanche della mafia, la
paura è umana ma non bisogna farsi condizionare, risucchiare dalla paura …la paura li ucciderà
ogni giorno, chi va oltre la paura morirà una volta e verrà ricordato con onore.
Bisogna sapere diro di no alla prepotenza e alle intimidazioni, qualcuno c’è sempre che la pensa
come voi, parlatene con il gruppo classe, con gli gruppo di amici dettagli, ci sono gli insegnanti e
e per ultimo, ma più importante, avete la possibilità di avere nei territori ormai l’arma dei
carabinieri.
Ricordo che un carabiniere prende la divisa non per reprimere, ma per essere al vostro fianco.
Loro sono le persone di cui vi dovete fidare e se tra loro qualcuno che secondo voi non agisce
bene, denunciatelo, non dovete aver paura ….all’interno della società all’interno le mele marce
vanno tolte.

Dico loro che con Salvatore incontriamo gli studenti in tutta Italia per raccontare questi fatti di
sangue, per stimolarli ad essere lievito di cambiamento nel proprio territorio, per riflettere sul
ruolo dei Carabinieri, Uomini in divisa che, come Coloro che sono stati uccisi, non possono fare
tutto, anzi possono fare poco, se non hanno la solidarietà, l’empatia da parte dei giovani e della
popolazione, che devono essere solidali con Loro, per liberarsi, insieme, di questa mafia che
opprime, che mangia le nostre vite e il futuro, che costringe o a lavorare in nero o andarmene
via..

Cap. NIKO GIAQUINTO
Nel suo intervento ricorda agli studenti che “ il futuro e il successo si fonda sui banchi di
scuola e su quello che, con sacrificio, con sforzo e il sudore, in questo caso delle vostre
menti, siete in una fase di apprendimento, riuscirete a fare.
E’ necessario avere la mente aperta per fare scelte consapevoli, anche perché
storicamente la mafia e la criminalità, in generale, si fonda sempre sull’ignoranza… fa leva
sull’ignoranza perché una persona che ha cultura che ha consapevolezza mai e poi mai
farebbe una scelta del genere che la espone inevitabilmente a tantissimi problemi sia da un
di vista legale che anche sociale .
Quindi li invita a riflettere su quanto ascoltato durante l’incontro, a non essere indifferenti,
a combattete le ingiustizie, a fare rete comune sia sui banchi di scuola, per lottare contro il
bullismo.
Di non essere indifferenti difronte alle ingiustizie di coltivate la bellezza, che significa
anche rispettare la società e la città in cui si vive, di coltivare sani e costruttivi i rapporti
con il prossimo evitando anche di frequentare o incorrere in pessimi esempi e cattivi
amicizie.
Segue la proiezione di alcuni filmati e la presentazione del libro “ Albicocche e sangue”
I ragazzi ascoltano con attenzione, molti tra loro sono commossi, numerosi i loro interventi
e domande.

PRESIDENTE ANC
“ Sono il presidente della associazione nazionale carabinieri e ho la responsabilità di mantener
soprattutto la legalità, a voi ragazzi vorrei lasciare il messaggio che se siete in difficoltà, dovete
avere il coraggio di chiedere aiuto. Inoltre ricordare che quanto è accaduto a Monreale deve
esempio per tutti noi, per la nostra città.
FRANCESCA : Conclusione
Salvatore e suo fratello sono orgogliosi di avere avuto un padre così coraggioso e leale, che non
ha esitato, nonostante il dolore di doversi separare dagli affetti, e fare dono della sua giovane vita.
Sollecito a riflettere, su quanto detto, dal Capitano…importante è avere un cervello che funzioni
per accogliere, riflettere ed elaborare quanto appreso, conoscere le vicende legate al territorio
dove vivono, l’importanza della scuola.
Fin da piccoli sarebbe opportuno essere stimolati a conoscere il proprio territorio, la storia del
proprio territorio l’economia…
Bisogna avere il coraggio di guardarsi nel proprio specchio interiore, comprendere chi si è, quali
sono i tuoi punti di forza e/o debolezza.
Rivolgo un appello agli insegnanti …in questo territorio i ragazzi che frequentano scuole superiori
non possono non conoscere quanto è accaduto.
La memoria è storia non c’è storia senza memoria e l’uomo che non ha memoria come dice
qualcuno, forse non meriterebbe neanche di esistere
La memoria è anche impegno, come afferma Don Ciotti

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