13 Marzo 2025 ore 11.00 /13.00 Incontro con gli studenti dell’IC “ Archimede La Fata”…
21 febbraio 2025 “La nave della Legalità” : un viaggio tra le pagine del libro dell’autrice – Albicocche e sangue – e la Giustizia.
Incontro a Limbiate presso il Teatro Comunale, con gli studenti delle terze medie dell’I.C. “ L. Da Vinci”.
Presenti il Capitano Cristiano Barboni, Ct. Comp. Carabinieri di Desio, e Lgt Tommaso D’Aiello Ct. Stazione CC di Limbiate, Antonio Domenico Romeo, Sindaco di Limbiate, (alla fine mi ringrazia ami omaggia con un mazzo di fiori e due bellissimi libri sulla storia di Limbiate e dintorni), la prof.ssa Ref. Elisabetta Carnì e numerosissimi altri Professori.
Mi presenta la Prof.ssa Carnì, come sorella dell’ Appunt. Giuseppe Bommarito ed autrice del libro, “ Albicocche e sangue” IODEdizione, dove si può leggere sia il dolore che l’impegno alla ricerca di quanto accaduto oltre 40 anni che, in parte, racconterò durante questo nostro incontro.
Inizio: a partire il sogno del 12 giugno, cui segue la proiezione del TG della notte attraverso il quale apprendo la notizia della morte di Giuseppe e della strage; del mio stato d’animo e del doloroso compito di non comunicare la notizia a nostra madre, che si trovava da noi, fino all’arrivo a Palermo, il giorno dopo, dove la numerosa presenza dei Carabinieri, a Punta Raisi, le fa comprendere che “ il figlio gliel’hanno ammazzato”.
Il successivo depistaggio : “Giuseppe è morto per caso” colpito, soltanto lui, con la lupara.
Parlo degli anni in cui non mi sono mai fermata, guidata soltanto da due parametri – morto per caso- ucciso con la lupara, in cerca della verità in merito all’esecuzione mafiosa.
Le difficoltà che avevo dovuto affrontare, senza lasciarmi abbattere da nessun impedimento per arrivare finalmente alla fine 2015, quando il ritrovamento di una breve relazione di servizio di Giuseppe, rappresentava la prova che cercavo…Giuseppe era colpito con la lupara,- punito-perché non aveva obbedito alla mafia, quindi era infame
La ricerca frenetica seguita per reperire altra documentazione presso l’archivio dell’aula bunker di Palermo, il ricevimento, per posta, di 50 pagine del rapporto giudiziario del 18 agosto del 1983, da parte di Tito Baldo Honorati Generale in pensione, che lo aveva stilato, quando era Capitano, a Palermo.
Leggo alcune pagine di quel rapporto dove si evince che “nel mirino della mafia era soprattutto il graduato Giuseppe Bommarito perché inviato, invitato a tacere, non aveva obbedito”
Accenno a Colui che, all’interno della Compagnia di Monreale, aveva tradito Giuseppe,…un uomo con la Divisa, una mela marcia e, se Giuseppe non si era tirato indietro, perché lui era la mela buona all’interno di un paniere di mele; con il suo esempio, ha testimoniato che la maggioranza di Coloro che indossano una divisa sono belle mele, Uomini dello Stato che tutti i giorni si muovono per stare a fianco alla cittadinanza, senza riserva alcuna.
La cosa che mi colpisce, durante l’incontro, è il silenzio assoluto degli studenti che ascoltano e sembrano avere il fiato sospeso.
Seguono numerosissime domande che devo stoppare, per mancanza di tempo. Ne riporto alcune, in cui mi CHIEDONO
1- continuerei adesso, passati tutti questi anni a mentire a mia madre,
2- come mi sono sentita dopo il sogno
3- dopo aver appreso la notizia, mi sono sentita in colpa nei riguardi di Giuseppe, che mi aveva chiesto più volte di arrivare prima in Sicilia
4- perché Giuseppe era rimasto lì, dopo l’assassinio del Cap. Basile
5- se ho mai avuto paura per me, ma soprattutto per i familiari rimasti
6- quale fosse il rapporto fra me e Giuseppe
7- chi fosse Giuseppe… di parlare di lui.
8- Giuseppe aveva in qualche modo dato dei segnali inerenti a quello che doveva e/o poteva accadere…rispondo di sì e racconto l’episodio del nido dei cardellini e della promessa fattasi fare da suo figlio Salvatore che non avrebbe pianto qualsiasi cosa potesse capitare di brutto nella vita premettendo che lui ormai era un ometto,
9- se i figli hanno manifestato difficoltà nel tempo e cosa fanno adesso
10-se avessimo mai pensato di vendicarci. Rispondo che la vendetta è un sentimento negativo, che non ho mai provato, consapevole che può dare luogo ad un’escalation che non si fermerebbe mai.
Abbiamo trasformato il dolore in impegno e ricerca di Verità e Giustizia, accanto ad altri familiari e all’Associazione LIBERA.
Rispondo puntualmente alle domande.
Segue l’intervento del Cap. Barboni che sottolinea come Giuseppe sapeva da che parte doveva stare… dalle parte delle Istituzioni, della legge.
Sollecita gli studenti fin da questo momento, dalla loro giovane età a chiedersi da che parte stanno, se seguono le regole e a cosa servono le regole.
Parla del valore della costituzione, dell’importanza del rispetto, della solidarietà fra di loro… insomma se agiscono in modo corretto e solidale; questo sarà l’unico modo per essere devoti alla memoria del carabiniere, app.Giuseppe Bommarito che abbiamo appena ricordato attraverso la sorella, sottolinea il valore della memoria.
Segue l’intervento del Sindaco che sottolinea agli studenti il significato e l’importanza dell’incontro e la possibilità di approfondire la storia, attraverso la lettura del libro “ Albicocche e sangue”.
Ci si saluta, con la promessa che questo possa essere l’inizio d’altri incontri.