La sua vita

Bommarito Giuseppe è nato il 14 luglio del 1944 a Balestrate, ultimo paese della provincia di Palermo, sulla costa che prosegue con Alcamo Marina (TP). E’ il quinto figlio di Salvatore e di Marianna Badaglialacqua, entrambi di Balestrate

salvatore-bommarito                     marianna-badaglialacqua

La famiglia era composta, rispettivamente, da due femmine, un maschio, una femmina; si arricchirà, in seguito, di una femmina e un maschio. Sette figli cresciuti con dedizione ed affetto.

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La madre che ricordava ogni particolare della nascita di questi figli “pasciuti di latte ed amore”, raccontava che “Pinuzzu era beddu che aveva u culuri di la nostra terra, crisceva jorno, dopo jorno comu u Bamminu'”. Quel giorno Papà, avvisato della tua nascita, lasciò le spighe da mietere e con la sua vecchia bicicletta ritornò a casa per abbracciare il suo nuovo Bambino e la sua amata sposa, ma anche gli altri figli poterono gioire della presenza del loro affettuoso padre. Ti diedero per nome, Giuseppe, in memoria del fratello di papà, morto a 20 anni ammazzato dalla Vitella che lo portava a comprare farina per mangiare. Penso che non bisognerebbe mai dare il nome di un morto ad un bambino….è una mia divagazione. Sei nato in via G. Galilei, 50 ed in quella casa sei cresciuto, insieme a tutti noi. Il tuo primo compleanno lo hanno festeggiato nel campo di grano che, adesso, la famiglia riunita mieteva. La mamma raccontava che eri il colore del” cioccolatte ”, nonostante Lei cercasse di tenerti all’ombra, eri la mascotte di tutti ed il tuo padrino di battesimo si divertiva a colorarti con i gelsi neri. Hai frequentato la scuola elementare, come noi tutti, nella vecchia sede, il tuo maestro era un Paesano (buona garanzia per i nostri Genitori): Orlando.

Terminiati gli studi dell’obbligo, con buon rendimento, presso la Scuola Media Statale” Rettore Evola”inizi a lavorare come manovale edile con nostro cognato Salvatore e con Lui sei emigrato, con il treno del Sole per il “Continente”: Torino. Fin da piccolo, come noi tutti, eri disponibile a dare il tuo contributo per la vendemmia, la raccolta delle olive e di tutti i prodotti che la terra,coltivata da nostro padre, ci dava.Non ricordo di averti mai sentito lamentare, io lo facevo..amavi la terra che hai sempre generosamente coltivata, fino al giono prima che ti togliessero la vita. Da quando nostro Padre non era stato più in grado di lavorare, ti eri assunto il compito di continuare a coltivare i campi, insieme al nostro fratello minore, nel tuo giorno di riposo che l’Arma dei Carabiniere concedeva.

Dopo l’Avviamento sei emigrato, con il nostro cognato Salvatore, a lavorare come muratore a Torino. Erano gli anni ’60, per i Continentali noi eravamo TERRONI., ricordo che quel soggiorno non è durato tanto.Alla tua giovane età avevi sperimentato cosa significava, nella tua stessa Italia, essere considerato Diverso, Sottoprodotto, Braccia e basta.Negli anni ci chiedevi spesso come facevamo noi a vivere al NORD. Ritornato in paese hai continuato a lavorare nell’edilizia ed aiutare papà in campagna. La scelta, dopo l’esperienza torinese, l’avevi già fatta: arruolarti nell’Arma dei Carabinieri. Nostro Padre era felice ed orgoglioso di avere un figlio Carabiniere; aveva diversi amici Carabinieri ……
Il 20/11/1964 ti arruoli nell’Arma dei Carabinieri, ,prima come Ausiliario e, dopo aver frequentato il corso presso la Scuola Allievi Carabinieri di Torino, vieni trasferito presso il X Battaglione Mobile CC di Napoli. Ritorni in Sicilia, alla fine del 1965, e presti inizialmente servizio presso la squadriglia CC di Calatafimi (TP). Ricordo di essere venuta a trovarti, qualche volta, era un luogo sperduto …era ancora più dura la vita allora per voi Carabinieri ….

Successivamente vieni trasferito presso il Reparto Comando dell’allora Legione Carabinieri di Palermo.
Quel periodo è rimasto impresso nella mente: ero anch’io a Palermo, frequentavo l’Università. Appena era possibile ritornavamo a casa insieme per il fine settimana (con la tua prima macchina – la Fiat 500 azzurra ) e poi ancora a Palermo, percorrendo la strada che passava per Monreale. Quanto parlare tra noi, quante confidenze, quanti consigli ci si scambiava…
Durante la settimana, a volte , venivi a mangiare presso la pensione dove vivevo..i nostri Genitori ci fornivano abbastanza cibo per entrambi.Avevo l’indispensabile per andare avanti, il cinema sarebbe stato un lusso…e tu,se potevi, me lo pagavi. Avevamo visto il film “IL giorno della civetta” e all’uscita avevamo constatato che ti avevano rubata la macchina, ritrovata abbastanza presto grazie all’intervento della Volante dei Carabinieri.
Quanti fraterni ricordi…Grazie alla educazione avuta dai nostri Genitori, ai Valori trasmessici siamo stati ricchissimi…l’ amore, la solidarietà che ci univa,fin dalla nascita era stato e rimane il nostro patrimonio.

Nel 1970 vieni trasferito a Monreale presso il Comando Compagnia dove rimarrai fino al giorno della tua morte.
Era anche l’anno della mia Laurea in Scienze Naturali e della mio definitivo trasferimento a Milano.
I nostri Genitori continuavano a vederci allontanare …soffrivano.. però non si lamentavano..ci sostenevano, come sempre, con affetto ed incoraggiandoci ad andare avanti per avere un futuro migliore.
Nostro Padre era felice ed orgoglioso di avere un proprio figlio Carabiniere.
Lui aveva aveva diversi amici tra i Carabinieri che rispettava in quanto Tutori dell’Ordine e della Legalità orgoglioso,perchè li considerava Tutori della Legalità e della Giustizia.

Ricordo che alcuni di noi condividevano poco questa tua scelta, noi studiavamo ed abbiamo cercato di convincerti a riprendere gli studi. Ogni anno, durante le vacanze estive, ci si rivedeva: il luogo dove si stava tutti insieme con le nostre famiglie ed i nostri Genitori era la campagna vicina al mare….
I giorni volavano in fretta, tra noi l’affetto e l’armonia di sempre anche se avevamo, man mano messo su famiglia.
Si era realizzato il sogno di nostro Padre: quel posto doveva essere luogo di ritrovo per noi fratelli e delle nostre famiglie,doveva ricaricarci di energia positiva per aiutarci a superare un altro anno di separazione.

Intanto da quando avevi sposato la tua prima ed unica fidanzata, il 22/07/1972, Mimma Galante e la vostra famiglia si era arrichita con la nascita di due bellissimi bambini-Salvatore e Vincenzo, vivevi e lavoravi a Monreale. Sapevamo che non era un luogo tranquillo e spesso avvertivamo attraverso l’espressione del tuo viso la tue preoccupazioni, delle quali difficilmente parlavi. Ricordo il tuo profondo dolore quando il Capitano Basile era stato cosi barbaramente ucciso. Lacrime cocenti per il Capitano che stimavi ed ammiravi, che avevi accompagnato come autista a qualsiasi ora del giorno, o della notte, quando Lui “investigatore nato”(cosi’ tu lo ritenevi ) ti chiedeva di andare. Ricordo anche una frase:” spero che dal suo sangue nascano altri uomini che vadano avanti…cosi’, forse potrà venire un giorno in cui noi non sentiremo abbinare essere Siciliani ad essere Mafiosi.

Chissà se pensavi che tu saresti stato Uno di Questi Uomini; subito dopo quanti altri Uomini Giusti hanno insanguinato la nostra amata terra.

One thought on “La sua vita

  1. vittorio FUSO

    buongiorno, mi chiamo Vittorio FUSO, sono nato a Palermo e vissuto a Monreale fino al 2014, io di Giuseppe BOMMARITO ho un ricordo, abitavo a pochi passi da casa sua, e quando andavo alle elementari , praticamente dalla 1 alla 5 , quasi ogni mattina si fermava davanti casa mia con la sua 850 (se non ricordo male) e mi accompagnava a scuola. Anche se un ricordo lontano ho stampato in mente il suo sorriso mentre mi diceva di salire in auto ed io timido, non potevo avere più di sette/otto anni salivo sulla sua auto ed in silenzio mi recavo a scuola. Mi spiace non ricordare cosa mi dicesse, ma avevo rispetto per quel “SIGNORE” in divisa.
    Non immaginavo proprio quello che sarebbe successo di li a pochi anni.
    Ora sono un Sottufficiale della Guardia Costiera e credo che il mio modo di lavorare meticoloso e rispettoso verso gli altri lo devo anche a Lui.

    Rimarrà per sempre nei miei ricordi. un abbraccio

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